Cantare in amicizia – Chiesa della Visitazione 20.5.2023 h 21

Monte Pasubio
Io resto qui
Fiori
La rosa delle Alpi
Le mensonge
Cecilia
Joska la rossa

 

Monte Pasubio

E’ una montagna tra il Trentino ed il Veneto che è stata teatro di aspre battaglie durante la Prima Guerra Mondiale, con attacchi improvvisi da ambo le parti per conquistare speroni di roccia. Picchi che davano solo la possibilità agli alti comandi di dichiarare di aver conquistato qualcosa. Tra queste rocce Alpini e Alpenjaeger austriaci si sono scontrati per mesi con alterne vicende con il solo risultato di pesanti perdite da entrambe le parti. Pensate che i nostri Alpini hanno persino costruito una galleria nella montagna per permettere l’avvicinamento al fronte non esposti al fuoco nemico ed alle valanghe durante l’inverno. Ora su quella montagna ci sono solo delle croci ed il vento che accarezza le erbe ed i fiori.

Di Bepi De Marzi MONTE PASUBIO

 

Io resto qui

Orizzonti grigi che si estendono all’infinito  sulle steppe della Russia. I nostri soldati si ritirano dal fronte del Don, si trascinano sfiniti e feriti. Parecchi cadono nella neve esausti e qualcuno riesce anche, con le forze rimaste, a lasciare un ultimo pensiero “non ce la faccio, rimango qui, non dimenticatemi, verrà anche qui in questi boschi di betulle …..la primavera“. Quasi un messaggio di speranza.

Di Giorgio Susana  IO RESTO QUI

 

Fiori

Siamo nel pieno della primavera e sui prati c’è una tavolozza di colori. Ci fermiamo ad ammirare incantati. Il vento che accarezza il verde porta con se profumi inebrianti mentre le api con un ronzio laborioso visitano le corolle in cerca del nettare. Ci piace pensare con questo canto di riuscire a trasmettervi qualche emozione.

Parole e musica di Marco Màiero FIORI

 

La rosa delle alpi

Camminando lungo i sentieri di montagna è facile scorgere cespugli spinosi con fiori di un rosa delicato che si accendono al primo sole. Fiori frugali, semplici che crescono in posti impervi e talvolta esposti. Questi fiori idealmente abbracciano le montagne che li ospitano ma anche i cuori degli alpinisti che le frequentano. Appena vi capita di andar per sentieri cercate di individuarli e di osservarli bene ne sarete conquistati. Oh…. ma attenzione….. non raccoglieteli perché hanno spine che possono ferire e poi …..appassiscono subito….

Armonizzazione di Franco Sartori  LA ROSA DELLE ALPI

 

Le Mensonge

Carezze, baci, sogni sono gli ingredienti dell’amore così come cuori che palpitano in sintonia e parole che ripetono promesse vecchie come il mondo. Talvolta però quando la fiamma della passione si affievolisce si scopre che non è vero niente che è tutto una menzogna.

Da una poesia di Nino Costa,  la bella armonizzazione di Corrado Margutti LE MENSONGE

 

Cecilia

Nel prossimo canto si ripete il dramma che è rappresentato nella Tosca di Giacomo Puccini. Una bella Piemonteisa si presenta al Capitano del carcere per liberare il marito imprigionato ingiustamente. Sembra riuscire nel suo intento al prezzo di un pesante ricatto. Ma le condizioni non vengono rispettate. Il marito viene impiccato. Ma la gentil dama con deciso piglio sabaudo si vendica, sentite come va a finire….

Di Angelo Agazzani  CECILIA

 

Joska la rossa

Siamo ancora nelle steppe della Russia alla sera, un momento di spensieratezza ed allegria per i nostri soldati prima dell’attacco. Una ragazza “dai oci mori” ballando regala momenti di serenità e gioia mentre gli Alpini intonano i loro canti. E il pensiero va alla propria casa, alla morosa, alla mamma. Nell’ultima immagine dello struggente canto rimangono file di croci sotto cui riposano come in una culla con gli ”oci de la luna” i giovani Alpini.

Di Bepi De Marzi JOSKA LA ROSSA

 

 

 

 

Concerto a Soglio (AT) – 24.06.2023
Monte Pasubio
Varda la luna
Sui monti Scarpazi
La bomba imbriaga
La sera dei baci
Varda che vien matina
Fiori
Dove
Maggio
La rosa delle alpi
Sul volo chiaro
Mezanot
L’è tre ore che son chi soto
Cecilia
Ce bielis maninis
Le mensonge
Joska la rossa

 

Monte Pasubio

E’ una montagna tra il Trentino ed il Veneto che è stata teatro di aspre battaglie durante la Prima Guerra Mondiale, con attacchi improvvisi da ambo le parti per conquistare speroni di roccia. Picchi che davano solo la possibilità agli alti comandi di dichiarare di aver conquistato qualcosa. Tra queste rocce Alpini e Alpenjaeger austriaci si sono scontrati per mesi con alterne vicende con il solo risultato di pesanti perdite da entrambe le parti. Pensate che i nostri Alpini hanno persino costruito una galleria nella montagna per permettere l’avvicinamento al fronte non esposti al fuoco nemico ed alle valanghe durante l’inverno. Ora su quella montagna ci sono solo delle croci ed il vento che accarezza le erbe ed i fiori.

Armonizzazione di Bepi De Marzi  MONTE PASUBIO

 

Varda la luna

La luna scavalca i monti proprio come fanno gli Alpini, il sole riscalda le loro penne sul cappello ma il lamento ripetitivo della ragazza, rivolta alla mamma è, adesso che partono “senza Alpini come farò”. Difficile dare una risposta.

Da un’armonizzazione Edelweiss VARDA LA LUNA

 

Sui Monti Scarpazi

E’ un canto di trincea dei Kaiserjaeger Trentini che l’Impero Austro-Ungarico nella guerra ‘14-‘18 ha mandato al fronte sui monti Carpazi in Romania a combattere contro la Russia. Una ragazza è alla ricerca dello sposo partito per difendere l’imperatore e mai più ritornato. Tra il vento e i crepazi ha trovato soltanto una croce e per il dolore pensa nientemeno che di seppellirsi al suo fianco.

E’ un canto struggente armonizzato da Antonio Pedrotti sul ritmo del passo degli Alpini  SUI MONTI SCARPAZI

 

La bomba imbriaga

Il prossimo è un brano che nel tono ironico e scherzoso cerca di esorcizzare la guerra. Tra i disagi della trincea, mangiare pane ammuffito, dormire per terra e i morti che ormai non si contano più, gli Alpini immaginano che tra una bomba e l’altra arrivi anche una botte di vino.

Armonizzazione di Bepi De Marzi LA BOMBA IMBRIAGA

 

La sera dei baci

E’ un dialogo tra un innamorato e la sua bella, il primo ricorda i baci d’addio, lei invece la promessa che al suo ritorno si sarebbero sposati. Ma è morto sul fronte del trentino. Alla fine un pensiero dedicato alle pene d’amore che sono ben poca cosa rispetto al dolore nel vedere morire un giovane Alpino.

Armonizzazione Edelweiss LA SERA DEI BACI

 

Varda che vien matina

Arriva l’alba dopo una notte d’amore. Ci sono nel canto delle semplici immagini suggestive, lui che si mette il cappello rosso e lei che lo segue con lo sguardo mentre cammina sul prato bagnato dalla brina. Un percorso segnato che si ripete.

Bepi de Marzi canta l’amore con una inusuale vena poetica. VARDA CHE VIEN MATINA

 

Fiori

Siamo nel pieno della fioritura e sui prati c’è una tavolozza di colori. Ci fermiamo ad ammirare incantati. Il vento che accarezza il verde porta con se profumi inebrianti mentre le api con un ronzio laborioso visitano le corolle in cerca del nettare. Ci piace pensare con questo canto di riuscire a trasmettervi qualche emozione.

Parole e armonizzazione di Marco Màiero  FIORI

 

Dove

Forse anche a noi è capitato in luoghi che ci ha visti bambini di andare alla ricerca di tracce, ricordi, testimonianze del nostro passaggio. Cercare i sentieri dei nostri giochi, ricordare l’affetto dei vecchi a sera e percorrere i prati che si coloravano di quel verde particolare dopo lo scioglimento del la neve d’aprile. Ma ora che cerchiamo ancora queste tracce ci chiediamo, quello che abbiamo nei nostri ricordi dov’è?

Armonizzazione di Marco Màiero    DOVE

 

Maggio

Un mese con l’erba verde e rigogliosa, le rose ed i grilli che alla sera si fanno sentire e poi ancora il tarassaco che cresce subito dopo lo scioglimento delle nevi. Ma è anche il mese dell’amore ed il profumo del sambuco ricorda la voce dell’amata così come le genziane i suoi occhi e la brezza che porta il suo ricordo.

Tutto questo, armonizzato da Marco Màiero, è MAGGIO

 

La rosa delle alpi

Camminando lungo i sentieri di montagna è facile scorgere cespugli spinosi con fiori di un rosa delicato che si accendono al primo sole. Fiori frugali, semplici che crescono in posti impervi e talvolta esposti. Questi fiori idealmente abbracciano le montagne che li ospitano ma anche i cuori degli alpinisti che le frequentano. Appena vi capita di andar per sentieri cercate di individuarli e di osservarli bene ne sarete conquistati. Oh…. ma attenzione….. non raccoglieteli perché hanno spine che possono ferire e poi …..appassiscono subito…

Armonizzazione di Franco Sartori. LA ROSA DELLE ALPI

 

Sul volo chiaro

Silenzio e Pace. La voce del silenzio, com’è difficile oggi avvertirla nel frastuono e nel ritmo della vita moderna. La voce del silenzio al sorgere del sole, quando il primo vento sembra portar via le stelle o quando con la prima neve il sole fa luccicare i rami del bosco. La voce della pace poi si può avvertire nell’emozione di un coro di montagna o sui prati che ti fanno ricordare il tempo degli amori.

Armonizzato da Marco Màiero SUL VOLO CHIARO

 

Mezanot

A mezzanotte Trento dorme ai piedi delle montagne e l’Adige che l’attraversa è un nastro d’argento illuminato dalla luna che tramonta dietro il monte Bondone. Una “note encantada” che sembra dire alla Rosina dai spalanca il balcone che io ti sto cantando una serenata, anzi mola zo la scaleta, cerca di raggiungermi se no vengo a prenderti io.

E’ un canto trentino armonizzato da Edelweiss, MEZANOT

 

L’è tre ore che son chi soto

Ancora un canto trentino in tre momenti diversi. Il Bepin, innamorato sotto le finestre della sua bella che suona una serenata. E poi come si usava una volta alla “mesa cantada”, corteggiarla con lo sguardo attratto dalle dreze della ragazza che la fanno assomigliare all’anzolin che c’è nella pala sopra l’altare maggiore. Bellissima la schietta espressione trentina “corpo de baco se te eri mai bela” E poi quel brivido lo “sbrisegolin “che lo colpisce ogni volta che la rivede e che non lo fa dormire. Ma adesso, protesta el Bepin, adeso che son chi soto da ore, affacciati, “butete fora”, “dame n’ociada” mi basta anche solo che ti accorga di me!

Armonizzato da Antonio Pedrotti L’E’ TRE ORE CHE SON CHI SOTO

 

Cecilia

Nel prossimo canto si ripete il dramma che è rappresentato anche nella Tosca di Giacomo Puccini. Una bella Piemonteisa si presenta al Capitano del carcere per liberare il marito imprigionato ingiustamente. Sembra riuscire  nel suo intento al prezzo di un pesante ricatto. Ma le condizioni non vengono rispettate. Il marito viene impiccato. Ma la gentil dama con deciso piglio sabaudo si vendica, sentite come va a finire….

Armonizzato da Angelo Agazzani   CECILIA

 

Ce bielis maninis

Il prossimo è una villotta friulana una composizione legata all’antica tradizione del canto popolare. Il tutto era frutto della fantasia di qualche improvvisatore e poi passando di bocca in bocca e di paese in paese veniva modificato e dell’autore originario si perdeva il ricordo. La bellezza del  canto che vi presentiamo  è nella armonizzazione e nella poesia delle poche semplici parole. Lui la distrae lodando le sue manine e lei di rimando   le tue mani però tienile al loro posto.

Armonizzazione di Giulio Mazzarri     CE BIELIS MANINIS

 

Le Mensonge

Carezze, baci, sogni sono gli ingredienti dell’amore così come cuori che palpitano in sintonia e parole che ripetono promesse vecchie come il mondo. Talvolta però quando la fiamma della passione si affievolisce si scopre che non è vero niente che è tutto una menzogna.

Da una poesia di Nino Costa, la bella armonizzazione di Corrado Margutti  LE MENSONGE

 

Joska la rossa

Siamo nelle steppe della Russia alla sera, un momento di spensieratezza ed allegria per i nostri soldati prima dell’attacco. Una ragazza “dai oci mori” ballando regala momenti di serenità e gioia mentre gli Alpini intonano i loro canti. E il pensiero va alla propria casa, alla morosa, alla mamma. Nell’ultima immagine dello struggente canto rimangono file di croci sotto cui riposano come in una culla con gli ”oci de la luna” i giovani Alpini.

Di Bepi de Marzi JOSKA LA ROSSA

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