Ogni storia che si rispetti comprende un capitolo sul… costume. Anche l’uniforme o divisa del Coro narra umilmente dei cambiamenti e degli anni che sono passati: guardando quelle fotografie, attraverso quella moda, possiamo rivivere non solo la storia di quei tempi andati, ma anche la storia dei nostri sentimenti. Agli inizi dell’attività corale, nessuno dei nostri neo-coristi aveva pensato a una “divisa” che distinguesse “a vista” il nostro coro da altri esistenti allora. E fintanto che non si presentò la necessità, nessuno se ne preoccupò. La preoccupazione maggiore era quella di imparare i canti di montagna. La prima volta che si presentò il problema fu nell’aprile del 1952, in occasione di un’esibizione alla parrocchia di Santa Teresa, dove il Coro Edelweiss doveva eseguire alcuni canti. Si decise di indossare qualcosa che tutti potessero già avere in casa, senza dover ricorrere a nulla di speciale e cioè:
– pantaloni “sul grigio”
– camicia a quadretti, un po’ di tutti i colori, ma mediamente “sul rosso”
– scarpe nere normali
– distintivo a forma di stella alpina, rimediato all’ultimo minuto
Verso la fine dello stesso 1952, in occasione di un’altra esibizione in pubblico, la camicia a quadretti fu sostituita da una camicia bianca, dall’aspetto più uniforme. La stessa semplice divisa fu indossata dal Coro nel 1953, in occasione di uno spettacolo al Teatro Nuovo, presentato da Nunzio Filogamo.

Evoluzione della divisa dal 1950 ad oggi

È a partire dal 1956 che si comincia a vedere una vera e propria divisa. Fu per un vero e proprio concerto, tenuto il 27 novembre 1956 al teatro San Giuseppe; il coro si presentava con:
– pantaloni da sci neri, detti alla “Leo Gasperl”, nuovi per tutti
– camicia bianca
– scarponcini o pedule.
L’unica variante introdotta l’anno seguente, il 1957, sempre per il concerto al Teatro San Giuseppe, fu la sostituzione delle pedule con:
– scarponi da sci neri con stringhe bianche.
Più importante la novità dell’anno 1958. Fermi restando tutti gli altri elementi, viene aggiunto un giubbotto di panno grigio, tasche verticali, banda elasticizzata in vita, con applicato il primo distintivo di stoffa “Edelweiss” (“Coro Alpinisti Edelweiss -Torino”).
Nessun altro significativo cambiamento fino al 1963, quando il Coro Edelweiss diviene il coro ufficiale del CAI di Torino: in tale circostanza, il distintivo accoglie, nel centro, il distintivo metallico tradizionale del CAI, in versione dorata e la dicitura “Coro Edelweiss – CAI – Sez. Torino”.
Nel 1965, il giubbotto di panno grigio è sostituito da un nuovo modello di giubbotto, fermi restando tutti gli altri elementi della divisa, allora chiamata “uniforme”, con tasche orizzontali.
È del 1969 la prima trasformazione importante (segno dei tempi?): il look “montanaro” cede il passo a un look “cittadino”; via scarponi e pantaloni da sci, la nuova divisa si presenta con:
– pantaloni normali color crème
– maglioncino dolce vita color blu
– scarpe classiche, marrone.È però nel 1978 che la divisa assume un aspetto più professionale, peraltro ispirato allo stile SAT:
– pantaloni marrone
– camicia celeste scuro con bottoncini scuri
– scarpe elastiche marrone
– distintivo con l’aquilotto dei CAI dorato
– giubbotto di renna scamosciato.
Nel 1983 cambiano i pantaloni: diventano di vigogna grigia. Nel 1987 fa il suo esordio la divisa estiva, più adatta per i periodi caldi. È così che compare il coro insieme a Toni Ortelli per il sessantennale della Montanara al Pian della Mussa nel giugno di quell’anno:
– pantaloni blu scuro
– giubbotto di camoscio
– camicia celeste
– aquilotto del CAI in versione grigia (scudo grigio con aquilotto)
– scarpe nere borghesi.
La divisa estiva non riscuote molti entusiasmi e, complice anche il fatto che i concerti estivi sono meno numerosi, viene accantonata.
Nel 1990 cambia la camicia: diventa chiara a quadrettini leggeri, con due taschini. Nel 1997 i pantaloni di vigogna sono sostituiti da un paio più leggero grigio scuro. Nel 2000 si è badato a un piccolo restyling:
– un nuovo paio di pantaloni invernali grigi
– una camicia a quadrettini robusta, simile alla precedente, andata in pensione… per limiti fisici di resistenza, dopo oltre vent’anni di onorato servizio.
Nel maggio del 2006, in occasione dello spettacolo “La Montagna InCantata” eseguito all’auditorio di Torino insieme all’Orchestra Sinfonica Abruzzese, in alternativa al giubbotto, è indossato un maglione color rosso cinabro, il colore ufficiale delle Olimpiadi di Torino 2006.
E infine, nel 2007, è cambiato il giubbotto di camoscio. Pur restando sul modello, abbiamo scelto un colore più scuro.

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