Ogni martedì sera, da settembre a giugno, i coristi si ritrovano presso la prestigiosa Sala degli Stemmi al Monte dei Cappuccini, la collina che si affaccia sul Po. Questo gioiello dell’arte decorativa fu inaugurato il 15 giugno 1893 con il nome di Aula Maxima; riccamente affrescata con cartigli recanti i nomi delle principali vette italiane e con gli stemmi delle Città sedi in quell’anno di una sezione del Club è stata nel tempo restaurata allo scopo di mantenere vivi e brillanti i colori degli affreschi e per ammodernarla dal punto di vista degli impianti audio e video. E’ motivo di vanto per il coro poter provare in questo luogo pittoresco, nonchè straordinario dal punto di vista acustico. Ogni errore salta subito all’orecchio del nostro maestro!!

Le nostre prove si strutturano in più momenti; inizialmente (dalle 20 alle 21) c’è un momento dedicato all’apprendimento delle parti per i nuovi coristi, coordinati dal tutor di sezione o dal maestro in persona. Durante questa fase i “vecchi” del coro si ritrovano a cantare i brani che tipicamente sono fuori repertorio ufficiale o che comunque non vengono più cantati molto spesso ma che da sempre fanno parte del “dopo concerto” e che ultimamente sono diventati i capisaldi per i concerti denominati “I Sabati dell’Edelweiss“. A cadenza periodica questa fase di “pre-prova” ha ospitato ed ancora ospiterà dei corsi di vocalità che il coro organizza proprio a vantaggio dei nuovi coristi per istruirli sulla miglior postura fisica e tecnica per un’emissione di voce ottimale ed ovviamente per affinare tale tecnica per tutti gli altri coristi che necessitino di un “ripasso” sull’argomento (sempre necessario peraltro!).

Esaurito questo primo momento, alle 21 cominciano le prove vere e proprie in cui il coro effettua dapprima una serie di vocalizzi tesi alla preparazione della voce e poi lavora sui canti in programma (si può trattare di canti nuovi o canti del passato ripresi su cui lavorare per migliorarne la resa). Ovviamente in questa fase il maestro la fa da padrone poichè spesso fa lavorare le sezioni singolarmente od accoppiate per verificare eventuali errori e solo dopo alcuni “mix” si può ottenere la giusta interpretazione a ranghi riuniti.

Complessivamente le prove terminano verso le 23, ma non manca mai qualche corista che ,nonostante la stanchezza (perchè è inutile girarci intorno, le prove STANCANO!) e la tarda ora, si ferma ancora a “cantarne una o due”, proprio per tenere vivo lo spirito originario del coro che è quello di un gruppo di amici che si ritrovano una sera alla settimana e come per magia mettono da parte i problemi, il lavoro e i bisticci di famiglia (oh, sentire le mogli che si lamentano per una sera alla settimana!) e diventano un coro. E cantano. E si divertono.

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